Stayactive

Da due anni abbiamo fatto nostro il motto “ stayactive”, non solo un hashtag o  un claim.

In Stayactive è racchiusa l’idea di impresa che intendiamo proporre:

  • Nel nostro settore: offrendo un modello e un servizio di logistica e trasporto a basso impatto ambientale, volto all’intermodalità. Un servizio attivo e proattivo, in cerca di network, collaborazione, confronto e dialogo con clienti e vettori. Con l’obiettivo di essere un punto di riferimento sicuro e affidabile per tutti coloro che si confrontano con noi.
  • Nei nostri uffici: proponendoci alle aziende non solo come operatori nel trasporto su strada ma come partner completi di un servizio di logistica integrata.
  • Nelle strade che percorriamo grazie ai nostri collaboratori.

Stayactive come forma mentis per affrontare le sfide in ogni disciplina sportiva che appoggiamo, nei progetti interni all’azienda e nei confronti dei nostri stakeholder.

È il nostro motto, il nostro hashtag, è l’idea di impresa e il messaggio che presenta la nostra identità.
Stayactive parla a tutti, coinvolge chi incontriamo: che ci incontriate in autostrada, in riunione, in ufficio o in fiera.
Stayactive.

Scarico o non scarico? Questo è il problema

All’interno della filiera del trasporto merci un quesito fin troppo ricorrente è capire a chi compete il corretto posizionamento del carico sul veicolo o lo scarico dello stesso. Poiché, spesso, questa pratica va a mixare obblighi contrattuali e pratiche di cortesia, creando situazioni spiacevoli tra azienda e operatore logistico.

Secondo il CCNL di Trasporto – Spedizioni e Logistica, “il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto” ; tra queste attività, salvo che il contratto di trasporto non lo preveda espressamente, l’autista non è tenuto, a svolgere operazioni di carico e scarico merci.

Prassi ormai diffusa però è quella di chiedere all’autista , a volte in maniera esplicita a volte in maniera indiretta, la movimentazione della merce. Ormai assodato che questa operazione è esclusa dal contratto di trasporto tradizionale, oltre a costituire un costo aggiuntivo, lo scarico comporta per l’autotrasportatore pesanti rischi di cui si sottovaluta l’entità.

Ad esempio, attraverso l’utilizzo di attrezzature di cui non è tenuto a conoscerne l’utilizzo ( muletti, carrelli) il trasportatore espone se stesso e altri a rischi, infortuni e si fa carico di ulteriore stanchezza prima di rimettersi alla guida.

Se in alcuni casi la richiesta viene fatta in modo implicito, quasi a richiedere un “favore” da parte del trasportatore, in altri diventa un “obbligo”o “ ricatto” se si vuole perpetuare il rapporto di lavoro. Chi si rifiuta rischia di perdere il contratto.

Si è giunti a una situazione in cui, soprattutto le grandi strutture se ne approfittano, facendo svolgere agli autisti mansioni al di là delle loro competenze.

La situazione riportata presenta problematiche da diversi fronti:
– Etico
– Di Mercato
– Di responsabilità

Sono necessari rigidi e continui controlli agli scarichi per fa si che questo modo di operare veda una fine.
Che sicurezza sul lavoro può dare un camionista che non conosce l’utilizzo di attrezzature specifiche come muletti o carrelli? Quale lucidità può garantire agli altri utenti della strada un conducente che, pur avendo una forte regolamentazione di orari di guida e di riposo, si ritrova a dover svolgere ore aggiuntive di lavoro in magazzino non registrate e non pagate?”

A voi la risposta.

La rivoluzione dei Gilet Gialli

I blocchi del traffico organizzati in Francia dai “gilet gialli” hanno provocato chilometri di code e innumerevoli camion bloccati al confine con la Spagna; gli incolonnamenti hanno raggiunto 20 km di coda in autostrada. I blocchi dei vari depositi di carburante hanno causato le prime carenze di benzina, in Bretagna numerose stazioni di servizio sono a secco e le autorità locali hanno cominciato a razionare la benzina.
Ma facciamo un passo indietro! Com’è nato tutto questo? Chi sono i gilet gialli?

Nascono nei social network: i gilet gialli hanno portato nelle piazze una protesta senza precedenti: non organizzata, senza leader e slegata da partiti politici e sindacati.
“Dobbiamo tassare di più ciò che più inquina” così il presidente francese giustifica l’aumento delle accise sul carburante. È così che i Gilet Gialli protestano!
Protestano per l’aumento ingiustificato del prezzo del gasolio, e lo fanno perché non possono permettersi l’imposizione.
L’ecologia non significa aumento delle tasse e carovita. I cambiamenti climatici non possono essere combattuti con provvedimenti penalizzanti gli stili di vita della gente, con il rincaro dei carburanti, con l’aumento delle tasse e con imposizioni nei consumi, questi finiranno per alimentare solo malessere ed avversione.

Se si vuole immettere meno CO2 in atmosfera occorre farlo, attraverso trasporti e logistica, con la tecnologia, uso dell’elettricità, investendo in TAV e incentivando l’intermodalità.

Noi di Active Logistics crediamo veramente che una nuova impostazione del modello logistico sia possibile, incentivando controlli e combinando soluzioni di trasporto coerenti con i principi di efficienza, riduzione dei costi, sicurezza e rispetto dell’ambiente.

Ferrovia Transiberiana: avanti tutta!

La Transiberiana è la ferrovia più lunga del mondo: 9.288 chilometri di binari che collegano l’Europa all’Oriente da Mosca a Vladivostok.  Attraversa 8 fusi orari entro cui sono comprese 12 regioni, 86 città e 16 fiumi.
Costruita dallo zar Nicola II, è la ferrovia più antica del mondo, e nel 2019 per il suo riammodernamento saranno stanziati 579,4 miliardi di rubli (circa 10 miliardi di dollari).

Il 50% del traffico nazionale e  internazionale della Russia passa attraverso il corridoio.

Sulle sue rotaie viene gestito quasi completamente l’intero trasporto containerizzato dalla Cina alla Finlandia.

Gli  investimenti da parte delle Ferrovie russe saranno destinati a:

  • rimodernare il materiale rotabile
  • costruire ventimila km di nuova pista ferroviaria
  • aggiornare le ferrovie esistenti
  • costruire linee verso 18 zone industriali che richiederanno uno sviluppo massiccio di terminali e centri logistici

Se dovesse essere completato tutto il progetto, il miglioramento aumenterà ‘ la capacità delle  linee di 40 milioni di tonnellate di merci all’anno.

A progetto concluso la Russia sarà in grado di mettere in difficoltà il vecchio continente, perché il trasporto su rotaia si dimostrerebbe più  competitivo piuttosto che via mare.

A tale proposito anche MSC, il più importante player mondiale di navi container, sta muovendo passi in avanti nei confronti delle Ferrovie Russe per trasferire i container sui porti.

Un investimento così importante porterà una grande rivoluzione all’interno del trasporto intermodale: la cooperazione tra i diversi paesi per consolidare il transito e la possibilità di armonizzare la legislazione ferroviaria saranno fondamentali per garantire le opportunità di sviluppo del business ferroviario tra l’Europa e l’Asia.

PINK ACTIVE

Il settore della logistica e dell’autotrasporto, come tutti i settori legati ai motori è tradizionalmente considerato di pertinenza maschile dove attività ingegneristiche, infrastrutture e investimenti rappresentano il core business. Il motivo dell’esclusione del “gentil sesso” è attribuibile ad una consuetudine culturale che “blocca” l’accesso a presenze femminili a causa di impegni fisici e contenuti tecnici che caratterizzano le attività del business.

Esiste, tuttavia, una evidente inversione di tendenza che vede crescere la presenza femminile in un settore tanto complesso, in primo luogo è cambiata la domanda di competenze all’ interno degli uffici di trasporti: è richiesta capacità di problem solving, gestione della complessità e orientamento ai valori della relazione; tutte qualità e competenze slegate dal genere a cui si appartiene. In secondo luogo stiamo assistendo ad una rinnovata politica di gestione delle risorse umane volta a principi di valutazione del merito a prescindere dalle diversità di genere.

Active Logistics dalla sua fondazione ha costruito un team estremamente eterogeneo e la componente “pink” negli uffici operativi attualmente si attesta al 65% . L’equilibrio di genere non lo consideriamo un traguardo ma la semplice conseguenza di scelte manageriali ricadute sulle vere e reali competenze di ogni soggetto.

Non abbiamo mai creduto agli stereotipi di genere ma alla capacità di ogni individuo di esprimere le proprie competenze e creare valore nel team. Crediamo che sarebbe auspicabile lavorare più intensamente per sviluppare un welfare aziendale efficace volto a intercettare i bisogni reali della donne e offrire loro servizi adeguati per conciliare vita lavorativa e vita privata.
Secondo uno studio del gruppo Soxedo, inoltre, “il dialogo tra elementi maschili e femminili può solo che incrementare un confronto ampio e costruttivo in grado di aumentare performance e competitività in azienda contribuendo alla creazione di un ambiente favorevole per la crescita dei dipendenti”.

Un gruppo eterogeneo  porta a decisioni di qualità più elevata, specialmente quando il settore di competenza, in questo caso quello dei trasporti, richiede di analizzare e processare molte informazioni.

La gestione delle risorse umane all’interno di Active Logistics è volta a garantire regole inclusive ad ogni livello in modo che tutti sappiano di poter essere ascoltati. Crediamo che questa politica costituisca terreno fertile per una crescita interna quanto esterna e nella costruzione di un team forte e coeso.

Food & Logistics

L’agroalimentare è uno dei settori più sensibili ai temi della logistica: la distanza fra le aree produttive e quelle di consumo è un elemento tipico dei rapporti tra produttore, commerciante e distributore.

Attraverso la logistica si mantiene il controllo del fattore principale in questo settore: il tempo. I “tempi commerciali” devono tener conto dei “tempi biologici” dell’agricoltura, ma non possono prescindere dai “tempi logistici” e “di consegna” delle merci. Perciò il controllo e la razionalizzazione della funzione logistica hanno assunto negli ultimi anni un ruolo strategico anche per l’intero sistema agroalimentare e per i prodotti deperibili nello specifico.

La logistica legata a produzione e distribuzione agroalimentare ha un ruolo primario per raggiungere l’efficienza aziendale e tutti gli attori della filiera sono chiamati ad ottimizzare tempi e risorse, abbracciando una visione sistemica di Supply Chain.

È indispensabile innovare non solo nel prodotto (le aziende che producono alimenti e bevande introducono continuamente nuovi prodotti, modificando anche le dimensioni delle confezioni) ma anche nel trasporto: lavorando per rendere i carichi più leggeri, caricando sullo stesso bancale più merce possibile, attivando progetti di logistica collaborativa organizzati per categoria di prodotti
È strategica altresì la collaborazione con i fornitori di imballi, con il proprio Ufficio Acquisti e l’Ufficio Sviluppo Prodotti, per sensibilizzarlo al pack sostenibile, oltre che al prodotto innovativo.

I consumatori si sono dimostrati sempre più sensibili non solo alla natura dei prodotti offerti ma anche ai servizi ad essi collegati, ciò genera di conseguenza uno sforzo enorme per le aziende del settore agroalimentare che di risposta devono ridisegnare l’ambiente competitivo e riscrivere le relazioni tra gli attori della filiera. Un approccio vincente per la filiera è quello del market place capace di creare relazioni collaborative per:
– Razionalizzare la logistica
– Rafforzare le relazioni tra produttori-fornitori-distributori
– Enfatizzare il volume delle informazioni per fornire valore aggiunto legato alla rintracciabilità dei prodotti
– Puntare su un efficiente sistema informativo tra tutti gli attori della filiera