Anno nuovo, nuovi rincari

Fedele a quanto comunicato dal Ministero dei trasporti è arrivata una nuova raffica di aumenti anche per i pedaggi autostradali, con incrementi medi del 2,74%. Vera e propria stangata per gli automobilisti. Ma è il mondo dell’autotrasporto e della logistica ad insorgere. In particolare, a scatenare il malumore delle imprese dell’autotrasporto sono stati i rincari che hanno colpito alcune delle direttrici classiche del trasporto merci: l’asse autostradale Est-Ovest e la tratta per Genova (Milano Serravalle). Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese di autotrasporto merci e logistica attive in Italia e in Europa, si fa a capo della protesta. Il costo dei pedaggi autostradali incide per circa il 12% sui costi gestione di un mezzo pesante e i nuovi incrementi si riverseranno inevitabilmente sui noli del trasporto e di conseguenza sui costi logistici per le imprese produttrici. I trasporti e la logistica sono un asset strategico per l’Italia ma i maxi-rincari dei pedaggi autostradali e la concorrenza spesso sleale degli autotrasportatori dei Paesi dell’Est, che oggi hanno in pugno oltre la metà del mercato internazionale in Italia, stanno mettendo in crisi il nostro trasporto su gomma e rendono più incerta la ripresa. Secondo l’Anita, in una fase di rinascita dell’economia in cui il Pil italiano cresce, anche se meno rispetto a molti altri Paesi Ue, l’Italia non si può permettere un nuovo rincaro dei costi di produzione, «che comprometterebbe la forza delle esportazioni >>.
Anita chiede che il settore del trasporto e della logistica sia coinvolto attivamente nelle decisioni riguardanti la determinazione dei pedaggi e soprattutto che prima di considerare ulteriori aumenti il ministero delle Infrastrutture pretenda miglioramenti in termini di percorribilità e di sicurezza della rete autostradale.